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Questo sito (documentale e no profit) è dedicato a uno dei più interessanti compositori del Novecento italiano e internazionale: Vieri Tosatti.

Attualmente in costruzione, il sito raccoglierà – oltre al catalogo delle opere – anche articoli, foto, saggi (quanto meno alcuni riferimenti), esempi sonori etc.

Si cercherà inoltre di tracciare un censimento delle esecuzioni (moltissime!) delle sue opere.

Saranno dunque graditi contributi (per esempio: traduzioni, link ad altre pagine esterne, articoli, notizie di concert e recital che hanno incluso o includeranno musiche di Tosatti etc) da parte di coloro che hanno conosciuto Vieri Tosatti e di chi vi ha studiato, collaborato insieme. Potrete contattarmi attraverso il modulo nella pagina “Contatti”

Vuole essere – oltre che un doveroso omaggio – anche un punto di raccolta e di riferimento per l’opera di Vieri Tosatti.

Grazie sin d’ora per il vostro l’aiuto e la pazienza!

Andrea Riderelli

 

 

Breve note biografica

Vieri Tosatti nasce a Roma il 2 novembre 1920. Reagendo duramente sia alla durezza moralistica della madre, sia alla bonaria giovialità del padre, Tosatti si arrocca dall’adolescenza in un mondo di lirismo fantastico e, nel contempo, di propensione al grottesco e al dissacrante. Di tale atteggiamento fu certamente causa anche la lotta, sostenuta per tutta la vita, con la salute costantemente minacciata: dalla miopia alla tubercolosi gravissima dei diciotto anni, alle sciatalgie e coliche ricorrenti, fino al glaucoma che, malgrado ogni cura, lo condurrà alla cecità. Lotta che non infirmerà mai il suo violento attaccamento alla vita, intesa come valore, gioia e bene supremo.

Studia con Cesare Dobici, Carlo Jachino e Goffredo Petrassi, ma è convinto che si possa imparare solo da sé stessi. Nel ’42 si diploma in Pianoforte e Composizione. Dal ’42 al ’44 frequenta, insieme a Mario Zafred, il corso di perfezionamento con Ildebrando Pizzetti.

Del ’46 è Il concerto della demenza, per voce recitante (che annaspa tra rumori di ferraglie, telefonate stranianti e scoppi di petardi), due pianoforti e “taluni esecutori aggiunti”. Questo lavoro sarà più tardi richiesto con insistenza dall’Accademia Filarmonica Romana e dal Festival di Venezia; Tosatti rifiuta non volendo passare per padre di tanta musica di avanguardia.

Nel ’48 scrive l’opera in due atti Il sistema della dolcezza, esilarante delirio tra saggezza e follia, e il Divertimento per cinque strumenti, in seguito trascritto per orchestra da camera.

Sempre nel ’48 sposa la pianista e attrice Valeria Ravot-Licheri, dalla quale avrà i due figli Valentino e Teodora. Nel ’53 viene rappresentata al Festival di Venezia l’opera Partita a pugni che vedrà, dopo il grande successo iniziale, largo giro di consensi in Italia e all’estero.

Del ’55 è la prima scaligera de Il giudizio universale, satira graffiante di ogni ipocrisia. L’isola del tesoro dalla narrativa per ragazzi diverrà, nella stesura, un “vasto poema marino”. La fiera delle meraviglie (Roma – Teatro dell’Opera – ’59) presenta il “vecchio melodramma” e lo sperimentalismo elettronico, entrambi – dalla potenza della Natura – travolti da un gran temporale…

Nel ’63 Tosatti compone il Requiem, che avrà grande successo. L’Accademia di Santa Cecilia propone per due volte Tosatti a proprio socio, ma il Maestro oppone sempre un orgoglioso rifiuto.

L’ultima opera, Il paradiso e il poeta, è tratta da un racconto di E. A. Poe, arricchito da notazioni comiche, pur nel contesto lirico-visionario; vi è adombrata la figura dello stesso Tosatti.

Nel ’66 Tosatti si trasferisce con la famiglia nella villa di Montecaminetto. Scrive il Concerto per viola e orchestra, i Drei Fünfstimmige Gesänge, i lieder Einsamkeiten, Venedig e Die Musik Kommt, il Concerto iperciclico per clarinetto e orchestra e la Deutsche Sonate per pianoforte, per la moglie Valeria che ne sarà la prima interprete.

Nel ’71, dopo un complesso intervento chirurgico per una ripresa della tisi, dirige alla Rai Il paradiso e il poeta, opera della quale (memore di cattive “regie”) vieta la programmazione lui vivente. Al presente l’opera è disponibile.

Volontariamente isolatosi dalla vita ufficiale scrive ancora il Gedichtkonzert, una nuova strumentazione dei Wesendonck-Lieder di Richard Wagner e i Sette Preludi e fughe per pianoforte.

Nel marzo ’80 perde la vista. Con raro stoicismo riprende un’attività letteraria già svolta nella giovinezza, e detta alla moglie un libro di poesie in tedesco, due libri di racconti (Altri paesi e Nostre avventure), una serie di piccoli saggi dal titolo Capitoli scompagni e il romanzo Principe Azzurro.

Il 22 marzo 1999 Vieri Tosatti muore per ictus.